GUIDA AL BERE CONSAPEVOLE
La prima considerazione da fare è che in Italia, al contrario di quanto succede nei paesi del nord Europa e in quelli anglosassoni, la cultura di bere alcolici è per tradizione moderata e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale (anche se negli ultimi anni, anche da noi, è esplosa la moda del happy hour e dell’apericena).
Di conseguenza questo tipo di consumo, moderato e consapevole, è del tutto compatibile con la vita personale e sociale delle persone ed anzi, in alcuni casi, può addirittura migliorarne la qualità.
Consumare alcolici senza avere il controllo o farlo nei momenti o luoghi sbagliati significa sempre bere in modo irresponsabile.
È fondamentale bere responsabilmente perché un utilizzo non responsabile di alcolici comporta rischi per la nostra salute e per l’incolumità delle altre persone. Esistono delle categorie di persone (bambini, adolescenti, chi assume un certo tipo di farmaci, gli ex alcolisti) o particolari situazioni (il lavoro, la guida) e fasi della vita (la gravidanza) in cui il consumo di alcol, anche se moderato, può comunque costituire un grave pericolo.
È molto importante far crescere dentro di sé la consapevolezza su quali siano i rischi di un uso non adeguato di alcol, in modo da avere sempre il controllo e riuscire a gestire al meglio i propri comportamenti.Il concetto del “bere responsabilmente” può assumere diverse sfumature di pensiero in base al punto di vista lo si guardi.
Oltre a bere responsabilmente, l'avvertenza principale è dunque quella di considerare la qualità e di bere oltre che responsabilmente, consapevolmente!Bere meno ma bere bene! Gli antichi Greci, infatti, per evitare l’ubriacatura, che spesso sfociava in zuffe oltre a cagionare mal di testa e di stomaco, suggerivano una certa moderazione. Platone, a questo proposito, affermava che: “Bere vino moderatamente aiuta a pensare più liberamente”. Rapportata ai giorni nostri, questa massima è ancora valida, soprattutto se si pensa al controllo con l’etilometro per misurare il tasso alcolemico nel sangue. Dioniso, in una commedia di Eubulo, raccomandava: “Tre coppe di vino non di più stabilisco per i bevitori assennati. La prima per la salute di chi beve; la seconda risveglia l’amore e il piacere; la terza invita al sonno. Bevuta questa, chi vuol essere saggio se ne torna a casa. La quarta coppa non è più nostra è fuori misura; la quinta urla; la sesta significa ormai schiamazzi; la settima occhi pesti; l’ottava arriva lo sbirro; la nona sale la bile; la decima si è perso il senno, si cade a terra privi di sensi. Il vino versato troppo spesso in una piccola tazza taglia le gambe al bevitore”. Come si vede, questa è un’autentica lezione del passato che vale anche, e soprattutto, per i giorni nostri, come invito a moderarsi nel bere.
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