Caratteristiche |
Il vitigno rosso L'Aglianico è il grande autoctono campano per eccellenza, allevato prevalentemente con il metodo a Guyot o a cordone speronato. Ha l'acino con molta pruina sulla buccia, colore quasi blu e polpa ricca acida-astrigente. Vinifica prodotti dal colore rubino intenso, da addolcire con l'invecchiamento rubino intenso, da addolcire con l'invecchiamento in barrique, seguito da un lungo affinamento in bottiglia. E' ormai tra le grandi uve rosse d'Italia, anche le sue potenzialità non sono ancora del tutto espresse per il ritardo con cui è stato valorizzato. E' uno splendido vitigno autoctono e da più di un decennio ha iniziato la scalata alla vetta dei vitigni nobili, grazie all'impegno dei viticoltori. E' un vitigno vigoroso, che resiste molto bene al freddo e fornisce dei vini con aromi eleganti e fini di frutti neri di bosco, leggermente speziati. E' ideale per la coltivazione in regioni fredde e ad altitudini elevate perchè ha germoglianze e maturazione precoci; si trova bene sui terreni di origine vulcanica e su quelli calcarei. La sua versatilità ne fa uno dei più importanti vitigni meridionali con vini di grande qualità, dai rosati vivaci e fruttati e di buona beva ai rossi ben strutturati, morbidi e longevi. In origine sembra sia stato importato in Italia dai coloni greci intorno al VII secolo a.C., in quanto si ritiene che il termine Aglianico provenga dalla parola Hellanico o Hellenico, successivamente mutato in Aglianico durante la dominazione spagnola. Un'altra ipotesi afferma che il nome derivi dal termine latino "aglaia" che significa splendore. Il termine Aglianico fu usato per la prima volta in una lettera del 1559, in cui Sante Lancerio, cantiniere del papa Paolo III, descriveva i vini italiani al Cardinal Guido Ascanio Sforza. Andrea Bacci, medico di Paolo III, lo descriveva come un vino profumato e sapido, stabile, di elevato potere nutritivo, corroborante per lo stomaco e per le membra in un'epoca in cui al vino si attribuivano alte proprietà curative. Tipologie e specifiche del disciplinare La denominazione di origine controllata e garantita Aglianico del Taburno era già riconosciuta a denominazione di origine controllata con decreto ministeriale del 29 ottobre 1986 ed è stata sostituita con decreto del 2 agosto 1993 per riconoscerlo nel DOCG. Il disciplinare autorizza la produzione delle tipologie Aglianico del Taburno rosso o Aglianico del Taburno, Aglianico del Taburno rosato e Aglianico del Taburno Rosso Riserva o Aglianico del Taburno Riserva. L'uvaggio autorizzato è costituito dall'Aglianico, che deve essere presente per un minimo del 85% a cui possono concorrere gli altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione in provincia di Benevento, fino ad un massimo del 15% restante. L'Aglianico del Taburno Rosso deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno due anni, mentre per il Riserva l'invecchiamento obbligatorio è di almeno tre anni, di cui almeno dodici mesi in botti di legno e sei mesi in bottiglia. Caratteristiche organolettiche L'Aglianico del Taburno DOCG Rosso si presenta con un colore molto intenso: da giovane è purpureo, ma con gli anni tende al rubino e poi al granato con riflessi aranciati. Il profumo persistente è quello di frutta rossa, di frutti di bosco, di erbe aromatiche e spezie, di cuoio e caffè. Al palato il sapore è ampio, corposo, con tannini decisi e avvolgenti. Sul finale lascia una scia di frutti secchi e spezie dolci. L'Aglianico del Taburno Rosso Riserva o Aglianico del Taburno Riserva ha invece colore rosso granato intenso con il profumo caratteristico del vitigno, gradevole e persistente. Al palato il sapore è secco ma abbastanza morbido.C'è anche l'Aglianico del Taburno Rosato, dal colore rosa corallo chiaro. Fragranza di rosa, agrumi, come limoni, arance e frutta. Sapore fresco e persistente. Abbinamenti Per essere gustati al meglio l'Aglianico del Taburno Rosso e il Riserva sono serviti ad una temperatura di 18° C e si abbinano perfettamentamente con le carni sia bianche che rosse, il pollame nobile, la selvaggina, i formaggi maturi, le zuppe di legumi e le ricette strutturate. L'Aglianico del Taburno Rosato si gusta meglio ad una temperatura di servizio di 12° C ed è ideale per accompagnare i dessert. |